lunedì 16 novembre 2015

Recensione: "L'amore più giusto è quello sbagliato" di Chelsea Fine

Buon lunedì a tutti, readers. Chi mi segue su Facebook o nei social, sa che non ho pubblicato niente nei giorni scorsi perché, nel mio piccolo, ho voluto assecondare il lutto di Parigi. E l'unico modo che mi è venuto in mente, non essendo nemmeno dell'umore, è stato quello di 'chiudere' per il weekend pagine e blog. Non ho nemmeno letto granché, preferendo seguire i telegiornali e quant'altro, difatti sono ancora al 60% di Delirium, iniziato mercoledì sera. Pensate un po' xD Posso solo dirvi che l'idea mi piace, ma non so perché lo stile della Oliver mi rende faticoso leggere più di un paio di capitoli.
Sono qui, oggi, per darvi la mia opinione su un romanzo che ho adorato. Parlo di L'amore più giusto è quello sbagliato di Chelsea Fine.

Titolo: L'amore più giusto è quello sbagliato
Autore: Chelsea Fine
Editore: Mondadori
Pagine: 286
Prezzo: € 18,50
Data d'uscita: 20 ottobre 2015

Ogni singolo giorno Pixie vorrebbe solo tornare indietro e cambiare il passato. Ma non può. Spera che l'estate trascorsa a lavorare nell'albergo della zia l'aiuti a dimenticare. Ma anche questo sembra impossibile: Levi è lì. Il ragazzo che era stato suo amico, e forse qualcosa in più, fino al momento in cui tutto è cambiato, per sempre.
Levi vorrebbe solo chiedere scusa, ma sa che non basterebbe, in fondo lui è il vero colpevole della tragedia che li ha colpiti. Levi sa che dovrebbe stare lontano da Pixie, sarebbe meglio per tutti e due. Ma ogni sua singola parte desidera toccarla, proteggerla, stringerla forte e baciare via tutto il dolore. Ma Pixie appare così lontana, irraggiungibile. Eppure quegli occhi verdi che Levi incontra ogni giorno gli dicono forte e chiaro che non può vivere senza di lei.
VOTO:


RECENSIONE.
La trama di questo romanzo mi aveva intrigata, quando l'ho letta, ma non avevo grosse aspettative sulla storia. Non so perché. E probabilmente questo è uno dei motivi che mi hanno spinto ad assegnarli le cinque stelle, perché mi sono ritrovata di fronte una trama ben fatta, un romanzo ben scritto e un libro che porta dentro di sé un grande insegnamento.
Pixie trascorre l'estate nell'albergo di sua zia. La aiuta in cucina e in cambio la donna le ha offerto vitto e alloggio. Invece di tornare a casa, per le vacanze estive tra un anno di college e l'altro, decide di passare così quei mesi. Pixie non ha un buon rapporto con la madre, anzi il loro rapporto è davvero terribile, ma non voglio dirvi troppo, visto che dalla trama non trapela granché. Le cose si complicano quando scopre, una volta arrivata, che dovrà dividire bagno e pianerottolo con Levi. Lui era il suo migliore amico, e sicuramente qualcosa di più. Ma è quasi un anno che non si parlano. Levi vive la sua vita con un tremendo senso di colpa e proprio per esso pensa che avvicinarsi a Pixie sia il modo migliore di rovinarla. Ha lasciato il college e ha smesso perfino di giocare a football, e prosegue la vita lavorando a tempo pieno come tuttofare all'albergo della zia di Pixie.
Ammetto che ho adorato i loro screzi iniziali. Insomma, lui per irritarla finisce sempre l'acqua calda, lei fa saltare la corrente mentre lui sta guardando la TV o è connesso a internet. Sono giochetti infantili, ma mi hanno fatto spuntare sempre un sorriso e alzare gli occhi al cielo. Pixie ha una cotta per Levi da quando era una ragazzina, ma il loro primo bacio si può dire che è finito in tragedia. E da allora non si sono più parlati. Fin dalle prime pagine, veniamo a conoscenza di una grossa cicatrice che attraversa il busto della ragazza e la sua rabbia, e delusione, quando in ospedale non ha mai ricevuto una singola visita di Levi, suo migliore amico e grandissima cotta (forse amore?) di sempre. Questo l'ha spinta, venendo perfino ignorata al college, a lasciarlo perdere e continuare la sua vita senza di lui. Pixie, oggi, è una ragazza diversa, felice e infelice, che cerca di far funzionare una storia con un ragazzo favoloso che però non è quello che vuole. Levi, dal canto suo, è fermamente convinto di essere un rifiuto della società. La persona peggiore sulla faccia della terra. Crede che Pixie ce l'abbia con lui, che lo odi perfino, e la vergogna che si porta dentro lo spinge ad allontanarla. Ha lasciato perdere il college dopo che la sua media è precipitata, dopo che i suoi si sono lasciati, cambiando città e abbandonandolo col suo senso di colpa, e si è fatto buttare fuori dalla squadra, malgrado il suo coach gli abbia detto che bastava un compito scritto per rientrare. A Levi non interessa più nulla, e il motivo riguarda quello che è accaduto la sera dopo quel primo bacio. Non posso dirvi cos'è successo... Secondo me dovreste scoprirlo leggendo il romanzo, come ho fatto io e come ha desiderato la stessa Fine, che ha disseminato informazioni fin dagli inizi senza però dare una concreta spiegazione fino ad un certo punto. E la spiegazione è davvero terribile e ingiusta. Considerando la colpa che questi due ragazzi si portano dietro. Una colpa che non appartiene a nessuno dei due, in realtà.
Lo stile dell'autrice mi è piaciuto molto. Il linguaggio è fresco, diretto e a tratti ironico. La lettura risulta scorrevole e profonda, soprattutto soffermandoci sui blocchi introspettivi dei personaggi. Il libro è raccontato da entrambi i punti di vista, alternando i capitoli di Pixie e Levi, cosa davvero apprezzata. La Fine si è saputa destreggiare bene. E il messaggio che questa storia lancia è molto vero. Non posso scendere nei dettagli, perché riguarda il passato dei protagonisti, ma penso che sia importante precisare che è un gran bel messaggio. Un insegnamento che, purtroppo, ancora oggi tendono a non prendere sul serio. Insomma, vi invito a leggere questo romanzo. Sono sicura che non ve ne pentirete.
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E' una recensione un po' sconclusionata, lo so. Ma non posso scendere nei dettagli senza rivelarvi cosa nascondo questi due benedetti ragazzi xD Spero comunque che queste poche righe vi abbiano incuriositi e convinti a dare a questo romanzo un'opportunità.
Fatemi sapere cosa ne pensate! Aspetto i vostri commenti :)
Alla prossima,
Feeling Reading  

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