giovedì 27 novembre 2014

Books Corner. Shadowhunters: recensione "Città del Fuoco Celeste" & panoramica della saga.

Buona sera a tutti! Eccomi tornata a parlare della saga di Cassandra Clare, Shadowhunters. Come rivela il titolo del post, ho concluso la lettura della suddetta, tempo fa, ed ora sono qui per recensire l'ultimo libro e darvi un parere generale sull'intera serie, avendo recensito davvero solo il primo e il terzo libro (se avessi fatto una recensione per ogni romanzo, credo proprio che vi avrei annoiati a morte).


La serie di cui vi parlerò, più precisamente, è The Mortal Instruments. Come avevo già anticipato, non ero convinta di voler leggere Le Origini, ma penso proprio che alla fine, prima della pubblicazione della nuova saga nel 2015, lo farò. 
ioioi
Chi segue questo blog sa che il primo romanzo (Città di Ossa - RECENSIONE QUI) non mi aveva fatto per niente impazzire. Lo avevo trovato lento, eccessivamente prolisso e i personaggi non mi avevano colpita in modo eclatante. Tuttavia, la trama e il mondo creato dalla Clare erano riusciti ugualmente a stuzzicare la mia curiosità. Il libro si riprende benissimo verso la fine, dando al lettore un gran finale che, ovviamente, si allaccia al secondo volume di questa serie: Città di Cenere. Come per il suo predecessore, anche questo libro parte fiacco, ma migliore. Sin dall'inizio si scorge l'azione, lo svolgimento reale e tangibile della trama. I personaggi acquistano spessore, sebbene quello di Clarissa Fray (Clary) non riuscivo proprio a digerirlo. Ha temperamento, cocciutaggine e coraggio, ma si perde in ragionamenti per me assurdi. Mi è piaciuta la crescita di Simon, il migliore amico della ragazza, anche se si scorge appena e solo nel finale. Jace e i fratelli Lightwood riconfermano il mio amore per loro, insieme alla new entry Max, il fratellino minore di Isabelle e Alec. Il mondo degli Shadowhunters risulta impeccabile anche in questo romanzo e, devo ammetterlo, per tutta la serie. E ho davvero apprezzato il cambio di narrazione: rispetto a Città di Ossa, dove nonostante la terza persona il racconto seguiva sempre e solo Clary, in Città di Cenere guardiamo con gli occhi di tutti, siamo nella testa di tutti. E questo mi è piaciuto molto.
Il primo romanzo di questa saga che mi ha davvero colpita e conquistata è stato il terzo, Città di Vetro (RECENSIONE QUI). Il carattere dei personaggi si evidenzia sul serio, facendolo crescere e maturare... E chi ha troppo carattere vacilla, facendo trasparire la propria umanità. Clary, rispetto ai due libri precedenti, mi è piaciuta. Jace perde tutte le caratteristiche che fanno di lui il ragazzo etereo e impossibile, che fanno di lui il "ragazzo che non può esistere nel mondo reale". Mostra le sue debolezze, le sue paure. Si mostra fragile, spaventato e vulnerabile. Si mostra, per la prima volta in tre libri, non infallibile. La narrazione è più scorrevole e sicuramente più emotiva. Questo terzo capitolo è amicizia, amore, passione, tormento, agonia, senso di perdita e di speranza. La speranza che, forse, alla fine del tunnel, dopo la luce, ci sia la possibilità di un futuro migliore. Una vita diversa. E sebbene i seguiti mi siano piaciuti - contro ogni aspettativa, visto gli spoiler dei mesi passati quando non conoscevo la saga, che sono risultati del tutto errati - continuo a pensare che Città di Vetro sarebbe stato un finale perfetto per questa saga. Ma Cassandra Clare ha voluto proseguirla, gettando anche un piccolo ponte tra essa e la sua antenata, la trilogia su Tessa, Will e Jem.
Fortunatamente Città degli Angeli Caduti, quarto capitolo della saga, segue il filone di Città di Vetro: il libro parte suscitando la curiosità del lettore e ti incolla alle pagine, spingendo a domandarti cosa succederà. Ed è per questo motivo che ho letto questo libro molto più velocemente dei precedenti. Malgrado tutto, alla fine della lettura, appena passata l'euforia della storia, mi è successo quello che mi capita, di recente, con molte serie televisive. Un po' come guardare "Streghe" per la millesima volta o OTH. Gli episodi continuano a tenerti incollata alla TV, ma c'è qualcosa... qualcosa che prima era sfuggito. E senza rendertene realmente conto inizi a vedere i difetti, le incongruenze e le cavole del regista. Ecco, Città degli Angeli Caduti mi ha suscitato la medesima reazione! Alla fine, dopo aver tirato un debolissimo sospiro di sollievo e aver ringraziato di possedere già il seguito, mille domande mi hanno ingombrato la mente. Perché Jace si comporta in tal modo? Perché non lotta? Perché Clary non capisce prima? Perché entrambi hanno voluto tenere quel segreto, quando non c'era nulla di male a rivelarlo? Perché Simon diventando un grande personaggio in alcune cose si perde clamorosamente in altre? La Clary del terzo capitolo l'avevo apprezzata, qui mi ha lasciata boccheggiante in svariate occasioni. Per non parlare di Jace. La Clare ha un po' "indebolito" il personaggio, facendolo uscire da se stesso. Non dubito che Jace possa essere insicuro o fragile, vulnerabile, come dice la stessa Jocelyn, ma in molte scene la sua debolezza mi è apparsa eccessiva, quasi esasperata per uno come Jace Lightwood. Non dico di non averlo ugualmente apprezzato, però ammetto che mi ha lasciata perplessa. Il personaggio che più mi ha sorpresa è stata Isabelle. Adoro molto questa Shadowhunter e i due libri seguenti hanno riconfermato questa mia adorazione per lei.
E adesso passiamo al penultimo libro, prima della recensione vera e propria dell'ultimo. Quando non seguivo ancora la saga, trovavo in giro commenti in tutte le salse su Città delle Anime Perdute, specialmente sul rapporto Sebastian/Jace/Clary. La maggior parte diceva che il legame demoniaco che legava i primi due era così totalizzante da annullare completamente Jace, causando anche pene inverosimili a Clary, che amandolo subiva il suo cambiamento venendo tratta anche piuttosto male. Quando ho concluso il libro mi sono chiesta: "Ma la gente cosa ha letto?" Ho trovato questo quinto libro veramente coinvolgente, a tratti un po' esasperante, okay, ma pur sempre ben scritto e ben strutturato. I personaggi crescono, la trama si articola e, lentamente, ci avviciniamo alla conclusione.
Il legame su cui si incentra questo quinto libro, ovvero tra Sebastian e Jace, muove tutto. E' il centro della storia, come lo è la volontà di Clary di spezzarlo, riavendo indietro il suo Jace. Nonostante questo, mi è piaciuto come il loro amore, seppur diverso a causa di Jace, sia più forte anche di un legame come quello che lo lega a Sebastian. E' una cosa, questa, che non leggo molto in giro. La componente sentimentale, soprattutto quella che lega i due protagonisti, non viene mai citata molto, e mi spiace parecchio. Non tolgo nulla alle altre coppie o agli altri personaggi: adoro il Malec, adoro Isabelle e Simon, che pian piano prendono coscienza dei loro sentimenti e della loro relazione. Ma riconoscere un po' di più l'amore vero e puro di Jace e Clary non sarebbe un male. Jocelyn come al solito non mi piace. E' un personaggio che non riesco a digerire. Tanto di cappello alla Clare per Sebastian, invece. Per un attimo, nel corso della lettura, mi sono chiesta se fosse davvero quel cattivo che voleva far credere a tutti. Se non ci fosse davvero nulla da salvare. Mi ha intenerita il rapporto che voleva creare con Clary e quella naturalezza che aveva instaurato con Jace. E poi... Ogni cosa è crollata come un castello di sabbia e, se possibile, ho detestato il suo personaggio ancora di più.
In questo quinto volume ho pianto, mi sono arrabbiata, ho odiato e mi sono venuti gli occhi a cuoricino. Ogni tanto ho riso. L'amore resta un punto fermo, importante, così come l'amicizia. Insomma, la Clare riconferma un romanzo avvincente, anche se alcune cose mi hanno fatto appena storcere il naso.
Ho usato la parola "esasperante" qualche riga più su, perché penso che il suo focalizzarsi e torturare eccessivamente Clary e Jace abbia causato l'effetto contrario su questa coppia: molti lettori, seppur amandoli, hanno cominciato a pensare che fossero una noia. E, sebbene non la pensi propriamente così, non posso dar loro torto. Cassandra Clare ha incentrato sei libri su questo amore impossibile o reso impossibile dagli eventi. E alcune scelte narrative sono stata pesanti. In sei libri questi due ragazzi non hanno mai avuto un attimo di pace e sebbene il loro amore fosse puro e reale poteva far storcere ugualmente il naso. Sono contenta di come la scrittrice abbia fatto vincere il loro amore. Un amore che non hanno mai tradito, nonostante tutto. Continuo a pensare, tuttavia, che la serie sarebbe potuta andare avanti anche in maniera diversa, risultando persino più avvicente di com'è stata.
Ma parliamo nel dettaglio di Città del Fuoco Celeste, adesso.
Non sono riuscita a leggere questo sesto e ultimo libro senza un fazzoletto a portata di mano. Credo sia il romanzo più emotivo e, per certi aspetti, più profondo di tutti i sei. Sebastian sta portando l'oscurità nel mondo e Jace e Clary, aiutati come sempre dai loro compagni, devono lottare con le unghie e con i denti per contrastarlo, altrimenti tutta la realtà da loro conosciuta cambierà radicalmente. I personaggi si sono riconfermati all'altezza delle mie aspettative. Cambiano, maturano, si evolvono e così anche le loro relazioni. Jace, Clary, Simon... Ognuno di loro in un modo o in un altro migliora. Parlando di sentimenti, la coppia perno della serie, quella di Jace e Clary, raggiunge l'apice della loro relazione. Non solo in senso fisico, ma anche spirituale. Sono totalmente devoti a l'una all'altro e al loro amore, hanno fiducia e la voglia di far durare la loro storia e il loro legame. Il Malec (Magnus/Alec) trova le sue radici. Forma le sue basi e, finalmente, il loro amore diventa qualcosa di concreto, di forte... Non senza passare per una strada tortuosa e travagliata. Il rapporto tra Isabelle e Simon evolve, si trasforma completamente. Isabelle capisce e accetta finalmente i suoi sentimenti per Simon e lui non è disposto a lasciarsela scappare. Il viaggio per raggiungere e sconfiggere Sebastian è lungo, ma alcune situazioni sono state... miracolose. Non voglio scendere nel dettaglio della trama, non amando io in primis le recensioni spoiler, ma per non sacrificare seriamente qualcuno, la Clare ha deciso di prendere la via più facile e non mi ha fatto impazzire per nulla questa sua decisione. Entrano in scena nuovi Shadowhunters, come Emma Carstairs e Julian Blackthorn, protagonisti della saga che uscirà nelle librerie a partire da Marzo 2015, e ritroviamo vecchi amici. Come anticipato, infatti, alcuni personaggi della serie The Infernal Devices entreranno (o rientreranno, se avete letto la trilogia prequel) in scena. E ammetto che leggerli, non avendo letto la serie, mi ha invogliata molto a conoscerla. Chi proprio non mi è piaciuto in questo libro è Maia, la lupa mannara del branco di Luke. Non ho digerito i suoi ragionamenti, i suoi comportamenti... Insomma, se avessi potuto entrare nel romanzo l'avrei strozzata. Jocelyn si riconferma la piaga del romanzo. Perché, davvero, io quella donna non la sopporto. Tutto questo casino è, fondamentalmente, colpa sua. Colpa delle sue scelte sbagliate, della sua ipocrisia e della sua arroganza. L'aver voluto negare al proprio figlio un brandello d'amore, pensando che nulla lo avrebbe salvato, quando magari il suo affetto avrebbe potuto cambiare qualcosa. L'aver creduto che Clary sarebbe stata al sicuro senza sapere da cosa doversi proteggere. La sua riluttanza verso un mondo a cui appartiene dalla nascita, la diffidenza nei confronti di Jace, semplicemente per essere stato cresciuto da Valentine. Insomma, Jocelyn peggiora ad ogni libro. C'è stato solo un momento in cui mi si è stretto il cuore per lei... Ma è durato davvero una pagina. E sebbene alla fine del romanzo si mostri più umana, più prudente e più disponibile, non riesco ugualmente ad assolverla per tutti gli sbagli disseminati in questa serie.
Ho versato molte lacrime in questo ultimo libro. Lacrime amare e dolci. Lacrime di commozione e di dolore, di gioia e tristezza. Un romanzo disseminato di situazioni fin troppi semplici, a volte, ma che trasmette un significato importante e concetti profondi e veri. Come tutta la saga del resto. In amore, come in amicizia o in qualsiasi altra circostanza, non esiste differenza: non importa se la razza è diversa o se è differente la tua inclinazione sessuale. Siamo tutti uguali. L'amore, l'amicizia, il coraggio, la devozione... Non importa chi sei, ma importa quello in cui credi e quello che fai. Non sempre la vittoria decreta gli eroi, perché a volte è più importante cadere e rialzarsi, imparare dai propri errori e sbagliare, ma voler ugualmente continuare a combattere. Perché quelli sono i veri eroi, quelli che quando cadono stringono i denti e ricominciano da capo. La saga insegna che la vita è preziosa, ed è preziosa perché ogni giorno è importante. Perché viviamo con la consapevolezza di non essere eterni e in ogni cosa dobbiamo mettere tutti noi stessi. Insegna che la famiglia è importante, ma non decreta chi sei. Per quello devi pensarci tu. Devo essere onesta, ho letto molti libri (fantasy e non) e sono pochi i romanzi che hanno in sé tutto questo. E sebbene il mondo degli Shadowhunters sia solo una fantasia, tutto quello che mi ha lasciato è dannatamente reale.

LA SERIE E' COMPOSTA DA:
1. Città di Ossa (Shadowhunters, #1)
2. Città di Cenere (Shadowhunters, #2)
3. Città di Vetro (Shadowhunters, #3)
4. Città degli Angeli Caduti (Shadowhunters, #4)
5. Città delle Anime Perdute (Shadowhunters, #5)
6. Città del Fuoco Celeste (Shadowhunters, #6)

Anche per oggi è tutto. Cosa ne pensate voi di questa saga? Commentate e fatemelo sapere! Mi raccomando ;)
Vi mando un bacione e alla prossima!

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