venerdì 24 aprile 2015

Recensione: "Non meriti un minuto in più del mio amore" di Elisa Gentile

Buona sera, readers! Torno con la recensione di un libro concluso pochissimi giorni fa. Sto parlando del romanzo d'esordio di Elisa Gentile, che dopo aver scalato le vette autopubblicandosi ha attirato l'attenzione della Newton Compton, casa editrice che ha voluto investire nelle sue potenzialità e pubblicare il suo primo romanzo. Non meriti un minuto in più del mio amore è il primo capitolo de La Trilogia delle Bugie, conosciuto col vecchio titolo di Bugie - L'Essenza delle ombre. Nebbia.

Titolo: Non meriti un minuto in più del mio amore
Autore: Elisa Gentile
Editore: Newton Compton
Pagine: 320
Prezzo: € 9,90
ISBN: 978-8854174795
Data d'uscita: 2 Aprile 2015

Solo per persone speciali
Un successo senza precedenti, numero 1 sul web
Una storia d'amore che ha conquistato tutti

Selvaggia ha sedici anni ed è la figlia di un noto petroliere italiano e di una ricca americana. Troppo presi dal lavoro e occupati a tradirsi reciprocamente, i suoi genitori non si sono mai interessati a lei. È cresciuta sola, nella sfarzosa casa di Manhattan, affidata alle cure amorevoli di Amelia, la governante. Jayden ha ventotto anni, è un ragazzo ricco, bello e determinato, anche se nel suo recente passato c’è un dolore che lo ha messo a dura prova. Quando Jayden vede Selvaggia a Central Park, viene colpito dai suoi modi eleganti, ma anche dalla sua acerba sensualità, ma non ha il coraggio di parlarle. I giorni passano e finalmente Jayden riesce ad avvicinarla. Inizia un romantico corteggiamento fatto di viaggi, cene romantiche e incontri molto sensuali. Nonostante l’attrazione che prova, Selvaggia, ancora sedicenne, è vergine e non vuole lasciarsi andare. Nel frattempo il passato di Jayden torna a bussare alla sua porta. E il suo passato si chiama Monya…
Una nuova autentica voce della narrativa italiana arriva in libreria dopo il grande successo sul web.
VOTO:


RECENSIONE.
Quando autrici autopubblicate, soprattutto italiane, riescono a trovare la loro strada grazie ad una casa editrice, le mie antenne si allungano. Sono italiana, chi lo sa scrivo anche, pertanto mi piace far conoscere la nostra letteratura e sostenere queste scrittrici. Motivo primario che mi ha spinta a leggere questo romanzo, oltre ad una trama senza dubbio singolare. Non è la prima volta che mi trovo di fronte ad un amore contrastato dalla differenza d'età, ma la maggior parte delle persone opta per il fin troppo conosciuto alunna-insegna. Elisa Gentile, invece, ha ribaltato questa concezione.
Selvaggia ha sedici anni ed è la figlia di una famiglia piuttosto facoltosa. Ma tutta questa ricchezza causa problemi alla ragazza, poco amata da entrambi i genitori e costretta a diventare adulta forse troppo presto, assisistita da Amelia, la governante che è sempre stata al suo fianco. Jayden ha ventotto anni ed è a capo dell'azienda di famiglia. E' un avvocato penalista di rinomato successo e ha un oscuro passato. In esso si cela un tradimento, un cambiamento radicale di se stesso, che ha spinto Jayden ad incarnare lo stereotipo dell'importante uomo d'affari: sesso causale e puro divertimento. Almeno finché non incontra Selvagga al parco e neppure la giovane età dell'oggetto delle sue attenzioni riesce a fargli passare la sua insana ossessione e curiosità. E anche Selvaggia sembra piacevolemente incuriosita da Jayden. Inizia qui, a Central Park, la loro conoscenza, che sfocia via via in qualcosa di molto più profondo. Ma il passato di Jayden resterà davvero sepolto? La risposta ovviamente è no. E quando esso torna, con il nome di Monya, la sua ex ragazza, il giovane comincia a tessere una complica tela di bugie, destinata a diventare sempre più pericolosa.
Il prologo di questo romanzo è puro tormento, non posso dire niente di più e niente di meno. Se avessi dovuto giudicare il libro solo dalle prime pagine, penso che gli avrei dato cinque stelle. Ma un libro non si fa solo da un prologo, e lentamente snocciolo cosa mi ha fatto cambiare idea. Lo stile di Elisa non è affatto male. Non ci sono paroloni o pensieri intricati; le descrizioni sono chiare e poco ricercate, dirette e senza giri di parole, ma essenziali per capire cosa l'autrice vuole farci immaginare. I personaggi non mi hanno fatto impazzire. Selvaggia, seppur sedicenne, è sicuramente più matura di Jayden. Sa cosa vuole, anche se spesso si perde in ragionamenti da ragazzina... Ma Selvaggia è una ragazzina, quindi ci sta tutto. Mi ha lasciato interdetta, tuttavia, che non si vedesse mai nel suo ambiente naturale: il liceo. Capisco che la cosa importante era al di fuori della scuola, ma far capire - oltre alla grande maturità di cui dispone - che in fin dei conti è la sedicenne che è, con le sue amicizie e i suoi impegni, sarebbe stato più realistico. Jayden sembra un eterno Peter Pan tormentato. Io comprendo che il sesso per gli uomini sia un chiodo fisso, ma a volte sembrava che più che amore cercasse in Selvaggia tutt'altro. Ma il suo personaggio, in tutta onestà, ha cominciato a darmi sui nervi con il ritorno di Monya. Diciamo che, lentamente, ha iniziato a darsi la zappa sui piedi da solo. Monya è come il Diavolo. Un demone uscito dall'Inferno che porta Jayden a perdersi, ma allo stesso tempo è lo stesso Jayden che la segue, dimenticandosi completamente di Selvaggia. Sicuramente l'autrice avrà voluto mettere in luce che l'essere umano può sbagliare, ma qui servirebbe prendere il protagonista per il colletto della camicia e dargli una vagonata di schiaffi. Perché qui non si tratta solo di sbagliare, ma di omettere volutamente determinate cose; segreti che diventano tali solo perché lui è troppo immaturo per capirlo. Insomma, chiunque di noi ha un passato. E dubito che Selvaggia sapendo che Monya era tornata avrebbe rotto o fatto sceneggiate. Quindi la decisione di Jayden non solo non la condivido, ma associandola ad un uomo di ventotto anni con una buonissima posizione e una solida carriera alle spalle proprio non la comprendo.
Durante la lettura incontriamo altri personaggi: Lillian, la sorella di Jayden, molto amica di Selvaggia; Zayn, il fratello di Jayden, e Faith la sua ragazza, che odia Selvaggia senza apparenti motivi. Sicuramente, quella che spicca di più è Lillian. Ragazza costantemente allegra che spalleggia la relazione del fratello con Selvaggia. Ma anche Faith si fa capire abbastanza. Il rapporto fraterno fra Zayn e Jayden è visibilmente compromesso da qualcosa, che pian piano verrà spiegato. Motivo per cui non scendo nei dettagli.
Insomma, il romanzo aveva un bel potenziale. C'era l'originalità della trama, che può piacere o meno, e un'idea ben pensata, che secondo me si è persa un po' lungo la strada. Ma il romanzo è ambientato negli USA, pertanto una relazione tra una minorenne e un maggiorenne è ostacolata perfino se questi si passano appena quattro anni. E nessuno, se non Amelia in una paginetta, fa presente questa cosa. L'argomento età viene lasciato forse un po' troppo alla deriva... Come se contasse poco. Ammetto che, leggendo la trama, pensavo che questo tratto sarebbe stato quasi predominante, invece no. E la cosa mi ha un po' delusa e lascia perplessa. Forse verrà snocciolato nei seguiti? Non lo so, ma lo spero, anche se per come è finito (un finale cliffhanger da incubo, che ti lascia lì a domandarti se per caso la Newton non si sia scordata di stampare il resto) penso proprio che i problemi verranno causati da Jayden e dalle sue bugie, che lieviterrano come l'impasto di una pizza. Io non amo per niente i triangoli, soprattutto se le basi sono queste, e chi mi segue lo sa bene. Altra nota dolente per questo romanzo, per quello che riguarda me. Le scene calde non sono descritte volgarmente, anche se la Gentile scende abbastanza nel dettaglio, senza però rovinare l'atmosfera. Ne avrei preferite di meno, sebbene il sesso sia uno dei perni tra i due protagonisti e Jayden si dedichi a far scoprire a Selvaggia l'arte dell'amore. Ma sono preferenze soggettive.
In conclusione, la lettura è stata abbastanza scorrevole, anche se pensando alla trama mi aspettavo qualcosa di più e di diverso. Alcuni argomenti sono trattati meglio di altri, o semplicemente sono trattati rispetto ad altri, ma nell'insieme non è una lettura malvagia. Sicuramente deve piacere il genere, che secondo me non è propriamente NA o comunque non è solo NA. Se l'autrice non fosse stato al suo esordio, ammetto che avrei dato anche meno di tre stelle. Se la trama vi ispira, leggetelo, perché comunque io su questo genere sono mooolto critica e pignola, quindi può essere che quello che non mi ha fatto impazzire a voi piaccia. E poi è un esordio italiano. Spendiamo tanti soldi per romanzi stranieri che una decina di euro o l'ebook si può sempre comprare, non trovate?
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Questo è il mio pensiero su questo romanzo, ma non è ancora finita qui xD Nel weekend pubblicherò l'intervista fatta all'autrice. Elisa Gentile ha gentilmente - scusate il gioco di parole! - risposto ad alcune domande e, presto, pubblicherò la sua intervista.
Ma adesso aspetto i vostri pareri! Commentate e ditemi cosa ne pensate voi di questo libro.
Alla prossima,
Feeling Reading

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